Episodi di Apprendimento Situato
Nell’anno 2013 sono entrata a fare parte del gruppo di ricerca “Fare didattica con gli EAS” attivato dal prof. Pier Cesare Rivoltella presso il CREMIT (Centro di ricerca sull’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia) dell’Università Cattolica del S. Cuore di Milano.
In qualità di ricercatore ho sviluppato una sperimentazione che ha coinvolto la classe seconda della Scuola Primaria in cui lavoro.
Inutile dire che la strada percorsa fino a questo momento ha dato innumerevoli soddisfazioni sia sul piano professionale che didattico.
Confrontarsi, sperimentare, lavorare a fianco di docenti di stimata e provata esperienza provenienti da varie regioni d’Italia mi ha permesso di allargare le mie conoscenze e competenze e soprattutto di imparare da chi, come me, si misura sul campo tutti i giorni, tra mille difficoltà, resistenze nella sfida educativa.
Gli stimoli, i preziosi consigli del prof. Rivoltella ci hanno permesso di sperimentare un metodo efficace che obbliga a rivedere la propria metodologia di insegnamento e che chiama in causa forte più che mai, la necessità del cooperative teaching e del cooperative learning.
EAS: Episodi di Apprendimento Situato. Consistono in micro porzioni di attività didattica basate su tre momenti: anticipatorio, operatorio e ristrutturativo. L’insegnante progetta in termini modulari, ridefinendo in tempo reale l’azione didattica. Con l’EAS torna al centro del processo di apprendimento il discente, ed il docente – specie nei due primi momenti – assume ruoli con diverse sfumature che vanno dal tutor, al facilitatore, al “regista” dello scenario educativo, fino a riappropriarsi del proprio ruolo specifico nel momento ristrutturativo, per guidare i processi di metariflessione e fissare le conoscenze attraverso il reflecting learning.
Dalla lezione frontale quindi, a dinamiche didattiche ispirate alla fipped lesson, in cui negli studenti si attivano diverse modalità di apprendimento che vanno dal problem solving, all’apprendimento per scoperta, prova ed errore, modellamento, ecc…
L’alunno, nelle prime due fasi dell’EAS è chiamato a misurarsi con “materiali culturali” che deve comprendere, “smontare e rimontare” per costruire artefatti significativi che diventano nuovi materiali culturali. Le azioni caratterizzanti la didattica sono: fare esperienza – concettualizzare – analizzare – applicare – discutere – pubblicare.
Una didattica dunque che richiede all’ alunno di coniugare conoscenze ed abilità al fine di maturare progressivamente competenze, in un’ambiente di apprendimento dove l’agire in autonomia, la collaborazione, il confronto e l’assunzione di responsabilità diventano concreta palestra per lo sviluppo delle competenze chiave in ordine alla cittadinanza, prime fra tutte l’imparare ad imparare ed il pensiero critico.
Bibliografia
- Fare didattica con gli EAS
- Didattica inclusiva con gli EAS
- Che cos’è un EAS. L’idea, il metodo, la didattica
- Fare storia con gli EAS
- Eas e pensiero computazionale
- Fare CLIL con gli EAS
Essere a Scuola. La nuova rivista per il Primo Ciclo di Istruzione
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